Siamo tutti artisti, perché sognamo:
Come sostiene Borges: ciascuno di noi è un artista, perché ciascuno di noi sogna. Non importa che non sappiamo dipingere o non sappiamo scrivere in versi nella vita diurna. Ogni notte, quando ci ritiriamo dal mondo concreto, chiudendo gli occhi, dentro di noi si spalancano le porte di una vera e propria pinacoteca, dove ogni singola immagine, ogni singolo quadro, diviene parte integrante della nostra personalità. E un modo alternativo di vederci e di conoscerci.
Attenzione, però, a dove si guarda e quanto si guarda. Perché nell’atto stesso del farlo, qualche quadro potrebbe già essersi modificato. Sono personaggi vivi, infatti, quelli rappresentati dentro di noi. Personaggi che si fissano “sulla trama” del sogno (come pittura sulla tela) solo per il tempo necessario affinché anche noi, sentendocene attratti, penetriamo a nostra volta dentro di essa. Un po’ come accade a Mary Poppins con i disegni dello spazzacamino sul marciapiede.
L’atto artistico del sogno:
È a questo punto, però, che avviene il vero atto artistico del sogno.
Quando, proprio come Mary Poppins, infatti, anche noi ci saremmo lasciati sedurre dall’immagine (e dal nostro mondo interno), penetrando in esso, avremo allora accesso a una dimensione nuova, del tutto alternativa a quella concreta che tutti conosciamo, ma non per questo meno reale. Subendo, a nostra volta, delle modifiche stupefacenti che ci permetteranno non solo di adattarci a quel contesto e ai suoi abitanti, ma di percepire, a nostra volta, che anche noi siamo parte integrante di quel mondo. E lo viviamo, così come abbiamo sempre pensato che esso vivesse dentro di noi.
Modifiche che, tornando poi, in superficie, non resteranno indifferenti. Ma che, anzi, porteremo via con noi, di nuovo verso il regno del diurno, perché ci aiutino ad affrontare la vita e ci donino nuove informazioni su noi stessi.
Il sogno, creatore di noi stessi:
Veniamo creati, dunque, dal sogno, nel sogno. Modellati sulla base di qualcosa che abbiamo già dentro, ma che semplicemente non avevamo mai visto prima, o non avevamo mai percepito vero.
Ed è questo che ci rende allo stesso tempo artisti e opere di noi stessi.
Come dice Jung, infatti:
Che cosa può “creare” un uomo se non gli è toccato di essere un poeta?…
Se non hai proprio nulla da creare, allora forse crei te stesso…
Sogno e pratica clinica:
Data l’importanza creativa e trasformativa del sogno, nel nostro centro clinico esso assume un valore centrale, di via regia per raggiungere il nostro mondo interiore e la nostra conoscenza di sé. E favorire una trasformazione profonda.
Pensate già a quanto fa star bene il semplice raccontare un sogno fatto e immaginate quale potere creativo possa sprigionarsi dal raccontarlo a qualcuno che possiede gli strumenti giusti per poterlo leggere.
Inviateci i vostri sogni!
🔵 Spesso i pazienti si spaventano dei propri sogni, solo perché non ne comprendono il significato. Scrivete nei commenti dei sogni che vi hanno inquietato. Proveremo a leggerli e ad approfondirli nei prossimi articoli e post!