Accendi un sogno e lascialo bruciare in te.
William Shakespeare
Come scrive Alan Drew: “I sogni sono illustrazioni dal libro che la tua anima sta scrivendo su di te” . Un’illustrazione particolare. Un racconto particolare, che non sempre ci appare sensato o, quanto meno, comprensibile. Ma che, se abbiamo la costanza e il coraggio di accogliere e di osservare, notte dopo notte, arricchisce di nuovi particolari l’incredibile romanzo di noi stessi.
I sogni ci prendono e ci sorprendono “da dentro” e nel momento esatto in cui siamo più ciechi all’esterno: quando, coricati nei nostri letti, ci congediamo dall’ordinario mondo della superficie, per immergerci in un nuovo mondo, tutto completamente nostro. È un mondo in cui siamo allo stesso tempo personaggi e ambientazioni. Attori, registi e spettatori.
C’è sempre, infatti, una parte di noi che, quando sogniamo, conversa con innumerevoli individui e trasferisce in diecimila scene la propria immaginazione. È la nostra anima, autrice di un vero e proprio “genere letterario”. Sicuramente il più antico e il non meno complesso, come sottolinea Borges, e un genere letterario che parla esattamente di noi.
È attraverso i nostri sogni, infatti, che troviamo aperto il passaggio verso noi stessi. E, con i capitoli che si rinnovano, più procediamo con la lettura, più procediamo alla conoscenza di ciò che accade al nostro interno. C’innamoriamo delle nostre immagini, degli infiniti scenari e dei personaggi che, di volta in volta, chiedono parola. E più li ascoltiamo, più li accogliamo, più ci trasformiamo. Perché la conoscenza, come conoscere sé stessi, on può che apportare modifiche a ciò che sapevamo o credevamo di sapere in precedenza.
E allora…
Lasciamoci catturare dai sogni!
𝑆𝑒 𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑛𝑛𝑜 𝑓𝑜𝑠𝑠𝑒 (𝑐’𝑒̀ 𝑐ℎ𝑖 𝑑𝑖𝑐𝑒) 𝑢𝑛𝑎
𝑡𝑟𝑒𝑔𝑢𝑎, 𝑢𝑛 𝑝𝑢𝑟𝑜 𝑟𝑖𝑝𝑜𝑠𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒,
𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́, 𝑠𝑒 𝑡𝑖 𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑏𝑟𝑢𝑠𝑐𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒,
𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑡’ℎ𝑎𝑛 𝑟𝑢𝑏𝑎𝑡𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑢𝑛𝑎?
(Jorge Louis Borges)